Dal 1° gennaio 2023 aumentano le pensioni minime

L’ultima Legge di Bilancio prevede l’aumento delle pensioni minime a partire dal 1° gennaio 2023.  La pensione minima, secondo quanto disposto dalla Legge n. 638/1983, è un’integrazione del trattamento minimo pensionistico, riconosciuta a tutti coloro che percepiscono una pensione di importo basso. Di fatto, chi percepisce una pensione di importo inferiore a quello stabilito dalla legge ha diritto a un aumento tale da integrare la somma fino al raggiungimento della soglia minima fissata, che fino al 1° gennaio 2023 era di 525,38 euro.  Alla pensione minima, pertanto, ha diritto solo chi ha già avuto accesso alla pensione di vecchiaia, ossia ha raggiunto almeno i 10 anni di contribuzione e 67 anni di età.

A chi non è riconosciuta?

Non basta, però, raggiungere i requisiti e percepire una somma pensionistica al di sotto della soglia di legge. La pensione minima, infatti, non è riconosciuta a tutti coloro che vanno in pensione e che hanno iniziato a versare i propri contributi a partire dal 1996, e a coloro che aderiscono alla Gestione Separata o scelgono l’opzione contributiva per la liquidazione della pensione. Come avviene per ogni tipologia di erogazione pensionistica, anche questa è soggetta a perequazione economica: l’importo erogato viene rivalutato ogni anno sulla base delle variazioni del costo della vita come rilevato dagli indici Istat.

Cosa cambia con l’entrata in vigore dell’ultima Legge di Bilancio

Le misure adottate sono però transitorie. Gli aumenti pensionistici previsti, infatti, saranno validi al momento solo per 13 mensilità. Dal 1° gennaio 2023, ma solo per i successivi 13 mesi, tutti i percettori di pensione aventi diritto all’integrazione riceveranno un assegno pari a 563,73 euro, con un incremento quindi di 38,25 euro. Si tratta di una misura varata al fine di contrastare l’inflazione, che ha avuto una ricaduta diretta sull’aumento dei prezzi di beni e servizi. Si cerca in tal modo di rispettare il principio base della Legge n.638/1983, ossia quello di assicurare a tutti uno stile di vita dignitoso.
Un’eccezione è rappresentata dagli over 75, per i quali è previsto un aumento dell’assegno pensionistico pari a 600 euro, con un aumento al lordo pari a 74,62 euro.

Le nuove aliquote

Con lo stesso scopo per cui è stato varato l’aumento delle pensioni, la nuova Legge interviene anche a ridefinire le aliquote di rivalutazione delle pensioni.  Con gli aumenti così fissati, le pensioni minime riescono a recuperare il 100% dell’inflazione, prevista per il 2023 al 7,3%. Un aumento pieno è calcolato solo per le pensioni di importo inferiore a 4 volte il minimo .Le altre percentuali di rivalutazione della pensione sono state fissate all’85% fino a 5 volte il minimo, al 53% fino a 6 volte il minimo, al 47% fino a 8 volte il minimo, al 37% fino a 10 volte il minimo, e al 32% oltre 10 volte il minimo.

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